Aktuell, nächste Konzerte
capriccio vocale
La tua spalla, la luce
Cesare Pavese, Passerò
per Piazza di Spagna
John Dunstable
Quam pulchra es
Giovanni Matteo Asola
Introduxit me rex
Alda Merini, A Flavia
e Franco nel giorno
delle loro nozze
Gustav Holst
The swallow leaves
her nest
Knut Nysted
Die Sternseherin
Jacob Clemens non Papa
Ego flos campi
Cantico dei Cantici
4,11 - 5,5
Richard Flury
Abstieg
Abend am See
Cantico dei Cantici
5,6-9
Maurice Ravel
Clytus Gottwald
Toi, le coeur de la rose
Claude Debussy
Clytus Gottwald
Les Angélus
Eugenio Montale, I limoni
Matteo Magistrali
Attends
(prima esecuzione assoluta)
Alda Merini, Corpo,
ludibrio e grigio
Cipriano de Rore
Si ignoras te
Guillaume Dufay
Anima mea liquefacta es
Cesare Pavese, Estate
Einojuhani Rautavaara
Wenn sich die Welt auftut
La profondità con cui si distingue la cultura greca si
rispecchia in modo peculiare nelle tre parole eros,
philia e agape, volte a rendere giustizia alle sfuma-
ture di un concetto così complesso com’è quello di amore. Eros, l’amore carnale, philia, l’amore re-
lazionale e agape, l’amore puro e disinteressato. In latino già perdiamo la prima sfumatura, passando a
un binomiale charitas et amor, per ridurci quasi alla
solinga banalità del moderno amore, amour, Liebe,
love e alla perdita dell’acume linguistico greco. Del quale ci serviamo per introdurre brevemente il pro-
gramma di questo concerto.
Di fronte alle variopinte immagini del Cantico di
Salomone siamo tentati di lasciare libero corso ad
eros, nonostante la tradizione cristiana si sia spesa
a fondo per mostrare un’ipotetica rilettura in chiave
agape di tutta la vicenda. Ognuno decida per sé, di certo rimane solo che il Cantico ha ispirato e con-
tinua a ispirare il mondo dell’arte e della musica.
L’associazione dei brani in programma con il testo
biblico è chiaramente del tutto arbitraria e frutto
della creatività compositiva – nel senso di compor-
re i pezzi musicali in un ordiamento musicale più o meno coerente a mo’ di puzzle. Di fianco dunque
ai testi biblici latini degli autori rinascimentali Aso-
la, de Rore, Dufay, Dunstable e non Papa, trovano
posto voli pindarici e contorsioni viscerali, taluni
spinti da eros, talaltri ispirati da agapé. Volutamente
lasciamo quasi del tutto escluso philia dalla nostra
dissertazione, onde evitare un sovraffollamento di
sentimenti altrimenti troppo eterogeneo. Perché
si vuole lasciare spazio alle dolcezze dell’amore, ai
suoi colori caldi e avvolgenti; ma anche all’inevita-
bile, che della vita fa parte. Così c’è un Ravel, ma
c’è anche un Debussy. Wenn sich die Welt auftut è
il ciclo che dà il titolo al programma: La gioia sale
in noi, un vino leggero e aspro. La tua spalla, la luce,
i tuoi capelli, il miele, i tuoi occhi, una radura di pini.
Sono vicini a me come il profumo delle conifere.
Indubbiamente questo inizio potrebbe essere in-
serito in qualsisia degli otto capitoli del Cantico di
Salomone, parole che ineluttabilmente portano al
risveglio dei sensi: assaporiamo il miele e il vino, la
resina delle conifere penetra la mucosa olfattiva, la
soavità della pelle, della spalla e dei capelli si tra-
smette ai polpastrelli delle nostre dita e la loro luce
trapassa i bulbi oculari, spedendo l’io in un viaggio
unico e personale come solo la poesia può.